Per tutti gli eiaculatori precoci

Per tutti gli eiaculatori precoci
== PARTE 1 – Premesse ==

Sei un eiaculatorie precoce e credi di essere tu il problema? Ti sbagli! Sono un uomo di 36 anni e per tutti i miei 20 anni di attività sessuale ho avuto una vita sessuale insoddisfacente, per nulla appagante e quindi psicologicamente dannosa. Questa storia racconta le mie vicende, la mia vita e ti garantisco che tutto è reale al 100%. La scrivo per te che “vieni subito” e poi ti senti uno schifo, a te che perdi occasioni perché credi di non essere all’altezza. Mi scuso sin da subito se sarò prolisso, ma è l’unico modo che ho per raccontarti tutta quanta la mia storia.

== PARTE 2 – La mia vita ==

Ho sempre dato la colpa della mia eiaculazione precoce a me stesso in quanto da ragazzo mi masturbavo spesso grazie anche alla molta fantasia che ho sempre avuto. Già dalla mia prima volta con un donna all’età di sedici anni e per tutti gli anni successivi non sono mai veramente riuscito a fare sesso nel modo in cui avrei voluto. Troppa voglia? Troppa eccitazione? Non lo sapevo, quello che sapevo era di aver lasciato la mia amante di turno insoddisfatta nonostante avessi il coso ben fatto e duro come il marmo.

Il mio primo “grande amore” è durato tre anni quasi tutti vissuti insieme nella stessa casa. C’era molta complicità nel sesso tra di noi, questo sì, ma ricordo solo rarissime volte in cui ebbi la certezza di averla fatta godere usando l’uccello. È stato terribile e tu mi puoi capire. Riuscivo a farle raggiungere il piacere solo con l’aiuto di bocca e mani, e quando la penetravo sapevamo entrambi che sarebbe stato per poco. Anzi, per pochissimo. In alcuni casi riuscivo a durare perfino troppo col sesso orale, ma al momento della penetrazione quello che succedeva era sempre lo stesso: un, due, tre, boom. La situazione non andava mai migliorando perché dopo ogni orgasmo stavo male, stavo malissimo. Mi sentivo umiliato, un mezzo uomo, un incapace.

Il peggio è arrivato col mio secondo grande amore. Siamo stati insieme dieci anni. Dieci anni in cui la mia condizione psicologica peggiorava di volta in volta fino ad arrivare al punto di non voler più fare l’amore. “Cosa lo facciamo a fare se poi mi devo sentire male per non essere riuscito a farla godere?”, mi chiedevo. Così la voglia di scopare bene cresceva mentre la voglia di scopare così come avevo sempre fatto si abbassava fino a scomparire.

== PARTE 3 – La soluzione ==

Non posso dire di aver provato a risolvere il problema in modo serio. Non sono mai voluto andare da un medico – ad esempio – per orgoglio o per vergogna. Una mia amica mi disse di prendere mezza pastiglia di Viagra dicendomi che mi avrebbe aiutato, ma non l’ho mai fatto. Mi consigliarono di masturbarmi o di farmi fare un pompino poco prima di iniziare a fare sesso, ma in entrambi i casi non ha mai funzionato.

La mia vita è cambiata quattro mesi fa. Non solo non sono più un eiaculatore precoce, ma ora so che non è mai stata colpa mia. Ora faccio quello che voglio a letto, letteralmente. E il merito è tutto di Giovanna.

Dopo un paio di volte in cui ci siamo conosciuti, ci siamo visti per un appuntamento in un parco per poi decidere insieme dove andare a cenare. Non so ancora adesso come tutto accadde, fatto sta che mi ritrovai con la mano dentro le sue mutandine a navigare tra la sua abbondantissime voglie. Non cenammo quella sera. Lei mi trainò praticamente fino a casa sua non appena si fu ripresa dall’orgasmo che aveva allagato il suo corpo, i suoi pantaloni e la panchina sulla quale eravamo seduti.

Mi portavo dietro la mia solita e solida erezione dal parco e sapevo che sarebbe finito tutto in un attimo. E così fu. Lei aveva appena cominciato a cavalcarmi quando venni . Cominciai – come al solito – a pensare che tutto era già finito, che ci saremmo fatti un bidet e poi “chi s’è visto s’è visto”.

Mi sbagliavo di grosso. Lei non smise di muoversi piano, di baciarmi, di toccarmi. Incredibilmente sentì il gonfiarsi delle vene dell’uccello. Di solito, dopo essere venuto, lo consideravo morto e sepolto, invece lei mi voleva ancora, mi voleva duro e riuscì a farmelo rizzare.

Era stupendo. Mi sentivo uomo per la prima volta e allo stesso tempo sentivo i ruoli che si scambiavano: io sempre più uomo attivo, lei sempre più donna nelle mie mani. Passavano i minuti, cambiavo posizioni fino a dominarla e dentro di me cresceva la consapevolezza che quello che stavo facendo era sesso vero. Finalmente. Poi il suo corpo che si irrigidisce, l’orgasmo che la coglie e, come fosse una scintilla vicino ad una bomba, io esplodo un attimo dopo. Spruzziamo insieme ed è la prova certa che tutto è vero: la nostra prestazione ed il suo orgasmo.

Non avevo la presunzione di essere “guarito”, certo che no! Però mentre mi infilavo i boxer mi sentivo bene, come già detto, mi sentivo un uomo normale.

Uscii sul balcone per una sigaretta e lei arrivò, meno di un minuto dopo, con in mano uno sgabello e completamente nuda. Ricordo che guardai il palazzo di fronte e lei mi disse che ad agosto erano tutti in vacanza. Non lo credevo possibile. Mi sedetti e Giovanna mi mostrò subito le sue intenzioni mettendosi a cavalcioni sopra di me. La situazione mi parve comica, dico sul serio, sapevo che non sarei più tornato duro se non dopo qualche ora di sonno e glielo dissi ridendo. Anche lei rise (tra un bacio e l’altro) e mi disse solo tre parole:
“Non credo proprio”.

Due secondi dopo era in ginocchio e mi baciava i boxer. In quel preciso momento mi sentivo per metà in un film porno e per metà in un film comico. Non mi pareva vero. La guardavo baciare e leccare il tessuto, lanciarmi occhiate infuocate, toccarmi e toccarsi.

Ma non era certo possibile per me scopare ancora, giusto? Sbagliato. Sarà stata la voglia che aveva, la sua sensualità, il balcone con i possibili occhi indiscreti… sarà stato che ogni cosa che faceva sembrava farla con passione… mi tornò duro, durissimo quando prese a lavorarlo con la bocca (puzzerà, ricordo che pensai) e quando ottenne ciò che aveva voluto mi si sedette di nuovo sopra. Scopammo pesante, con foga. Seduti, con lei attaccata alla ringhiera, poi in cucina, di nuovo nel letto… assurdo.

E poi di nuovo un suo orgasmo, di nuovo il suo spruzzare violento, il letto tutto bagnato, io anche. Mi sembrava impossibile guardare Giovanna abbandonata sul letto e soddisfatta ed io col cazzo che sarebbe stato in grado di piantare un chiodo nella parete. Guarito? Non lo credevo ancora possibile, ma sentire dentro una gran voglia di non lasciarla riposare mi dava un minimo di speranza. Qualche bacio, qualche carezza, lei che mi fa capire che se voglio posso. E le sono di nuovo sopra, voglio godere pure io, penso, credo di meritarlo. Invece non vengo e sto dicendo la verità. La scopo come un assatanato, faccio quello che voglio e, dopo l’ennesimo squirt, penso che posso provocargliene quanti ne voglio. Così col cazzo che non vuole sapere di ammosciarsi e le palle forse troppo vuote, decido che voglio farla impazzire. Per fortuna qualche anno prima avevo visto il video su come far squirtato una donna…

Funziona. Ricordo perfettamente quei momenti, aveva appena goduto e col giusto movimento delle dita ecco che gliene faccio arrivare un’altro meno di venti secondi dopo. Ricordo che l’ho asciugata con le lenzuola e ho ricominciato a fottere mentre la sera diventava notte.

Sembrerebbe impossibile da credere, ma io (eiaculatore precoce) mi dono addormentato con l’asta dritta dritta, lei sfinita e in apparente stato di c***.

== PARTE 4 – Conclusione ==

Sono passati quasi cinque mesi da quella prima volta. Ora io e Giovanna conviviamo, facciamo sesso tutti i giorni, quasi sempre più volte al giorno. Io sono guarito, anche se ora so che non ero effettivamente io il malato. Alcune volte abbiamo tempo solo per una sveltina e duro il tempo di una sveltina, altre volte abbiamo molto più tempo e decido quasi sempre io quando finire. Ci sono volte in cui non riesco proprio a godere e un po’ mi dispiace, non solo per il dolore fisico che provo il giorno successivo.

Ci voleva solo la persona giusta per me. Grazie a quell’incontro non mi sento più un mezzo uomo. Sto bene psicologicamente e il fatto che Giovanna non mi fa mai passare la voglia di averla mi fa ben sperare anche per il futuro.

Non sono qui a dire che per tutti sarà così, voglio solo consigliare a chi sta vivendo l’eiaculazione precoce di non darsi colpe perché colpe non ce ne sono.

Sei appena stato con una donna e lei ti ha detto “Non ti preoccupare, succede?” Bene, significa che quella non è la donna per te. Forse hai bisogno di una che, appena hai sborrato lasciandola a metà abbia la voglia e sia in grado di eccitarti ancora. E ancora. E ancora.

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